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Dominicana: Tradición & Cultura

  • kelokelatinblog
  • 8 nov 2017
  • Tempo di lettura: 3 min

Forse non sapete che lo scorso 1 Ottobre, a Milano, si è svolto il primo congresso interamente dedicato alla Repubblica Dominicana: Dominicana Tradición & Cultura . L’idea nasce dal lavoro di due ballerini dominicani: Juan Santana e Gabriel Ramirez, che hanno deciso di farci conoscere la cultura e le tradizioni di un’isola che associamo solitamente solo alla bachata.

Noi di Keloke c'eravamo e abbiamo deciso di parlarvene.

Un po’ di storia:

E’ fondamentale per un ballerino conoscere le origini di ciò che sta ballando. Per questo motivo è opportuno ricordare da dove nasce la bachata e soprattutto come.

La bachata ha le sue origini, come tutti sappiamo, nella Repubblica Dominicana e fa parte di quello che viene definito Folklore. Viene considerata un derivato del Bolero ritmico e ha subito influenze da parte del Merengue e del Son Cubano.

Nasce tra la gente povera e viene ballata nelle periferie e nei bordelli.

Anni 60’ - inizio 70’: acquista l’appellativo di “música de amargue” poiché tratta di temi molto malinconici spesso collegati alla sofferenza derivata dalla perdita di un amore e non ha molta diffusione essendo considerata una musica volgare.

Anni ’80 abbiamo il vero e proprio sviluppo favorito dalla nascita dei mezzi di comunicazione massivi.

3 tappe:

1. 30 Maggio 1962 José Manuel Calderón pubblica “Borracho de Amor” e “Condena” le prime interpretazioni del genere. Nel 1964 Luis Segura con “Cariñito de mi vida”, segna la diffusione della bachata.

2. Nel 1982 Luis Segura con “Pena” raggiunge anche le classi sociali medio alte.

3. Fine anni 80’ – inizio 90’: massimi esponenti sono Victor Victor e Juan Luis Guerra e la bachata si mescola con i ritmi della ballata romantica.

Anni 90’: vengono introdotti nuovi strumenti e il genere acquista popolarità grazie ad artisti Zacarías Ferreira, Luis Miguel del Amargue, Elvis Martínez, Frank Reyes, Teodoro Reyes, Raulín Rodríguez, Antony Santos, Yoskar Sarante, Chicho Severino, Luis Vargas, Joe Veras, Monchy y Alexandra , Xtreme, Aventura, Prince Royce, Maite Perroni, Toby Love, Daniel Santacruz e Romeo Santos.

Programma:

Dove: c/o la scuola Latin Hypnotic di Matteo Bruno ad Opera

Quando: Domenica 1 Ottobre

Ore 11.00 -> let's start!!

Stage:

· Bachata con Joan De Leon, il primo in Italia che ha registrato un’audiocassetta di sola bachata

· Salsa Dominican Style: siamo abituati a conoscere la salsa cubana e quella portoricana, ma meno a ballare e vedere la salsa ballata nello stile dominicano.

· Bachata con Alberto Vasquez e Marisely De Jesus

· Bachata con Jose Rodriguez e Edyta Czagoweic: quando la tradizione incontra il moderno

· Hip Hop con Carlos

· Dembow con Chiquito: non ha bisogno di presentazioni, lo conosciamo per la sua partecipazione a “Ballando con le Stelle” e al film di Fernando Sosa “The Latin Dream”, oltre al fatto che è in assoluto uno dei massimi esponenti del dembow in Italia.

· Dance Hall con Edward Ramos

· Gestualità Bachata con Marisely De Jesus

· Folklore Dominicano con Gabriel Ramirez e Juan Santana: credo che in pochi possano dire di aver ballato il ballo tipico della Repubblica Dominicana (e non è la bachata!)

· Bachata Urbana con Carlito Franco

Per gli amanti del Fitness, il congresso ha offerto anche diverse Masterclass di Zumba con i D’’Urbans, Cristian Bonet, Israel Pichardo , Jhonatan el Polaco e la Freak Dance con Lee Jackson.

Ore 20.30 -> Aperitivo con prodotti tipici dominicani

Ore 22 -> Shows e serata

Official Djs: Dj Pupo e Dj Eddy el mas Duro

Musica Live: Jhonny el Trote e Richer el Swing del Swing

Shows:

- José Rodriguez e Edyta Czechowice

-Alberto Team

-Imagen Latina

Durante la serata sono stati premiati degli artisti meritevoli di aver diffuso la cultura e la tradizione in Italia e di essersi distinti per le loro doti artistiche. Momento di vera commozione quello in cui italiani e dominicani hanno cantato assieme i rispettivi inni nazionali a dimostrazione del fatto che una passione può unire popoli molto lontani.

Keloke ti dice che: questo congresso è stato assolutamente unico nel suo genere ed è riuscito a trasmettere tutto il calore, l’allegria, la familiarità con la quale si viene accolti nella “isla que baila”. Un tuffo nella cultura musicale di un ballo che sta sempre più prendendo piede in Italia.

Lo consigliamo a tutti perché, come già detto, è importante l’evoluzione ma senza dimenticare la tradizione.

E voi cosa ne pensate? Parteciperete il prossimo anno?

KelokeStaff

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